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mercoledì 5 settembre 2012

Che cosa ci vuole



Per fare un tavolo
ci vuole il legno,
per fare il legno
ci vuole l'albero,
per fare l'albero

La sala d'aspetto



Chi non ha casa e non ha letto
si rifugia in sala d'aspetto.

Di una panca si contenta,
tra due fagotti s'addormenta.

Il controllore pensa: "Chissà
quel viaggiatore dove anderà?"

Il punto interrogativo




C'era una volta un punto
interrogativo, un grande curiosone
con un solo ricciolone,
che faceva domande

Teledramma


Signori e buona gente,
venite ad ascoltare:
un caso sorprendente
andremo a raccontare.

È successo a Milano
e tratta di un dottore
che è caduto nel video
del suo televisore.

Como nel comò



Una volta un accento
per distrazione cascò
sulla città di Como
mutandola in comò.

Lo zampognaro



Se comandasse lo zampognaro
che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?
«Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d'oro e d'argento».
Se comandasse il passero

La tribù degli indiani Cucù



Conosci la tribù degli indiani Cucù?
C'è l'indiano Cuore che raccoglie le more,
c'è Cuoio un indianone che fa lo stregone,

Filastrocca impertinente


Filastrocca impertinente,
chi sta zitto non dice niente;

Dopo la pioggia



Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l'arcobaleno.
E' come un ponte imbandierato
e il sole ci passa festeggiato.
E' bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede, questo è male

sabato 1 settembre 2012

A voce bassa


Filastrocca a voce bassa,
chi è di notte che passa e ripassa?
E' il principe Fine e non può dormire

La dinastia dei Poltroni




Dunque se state buoni
oggi vi spiego
la dinastia dei Poltroni.
Capostipite e fondatore
fu re Poltrone Primo,
detto il Dormitore,
che regnò su Poltronia
vent'anni e un palmo.
Dopo di lui, nell'ordine,
regnarono:
Poltrone Secondo,
detto il Calmo;
Poltrone Terzo,
detto il Cuscinetto;
Poltrone Quarto,

A voce bassa




Filastrocca a voce bassa,
chi è di notte che passa e ripassa?
E' il principe Fine e non può dormire
perché ha sentito una foglia stormire?

Le favole al rovescio



C'era una volta
un povero lupacchiotto,
che portava alla nonna
la cena in un fagotto.

Girotondo di tutto il mondo





Filastrocca per tutti i bambini,
per gli italiani e gli abissini,
per i russi e per gli inglesi,
gli americani ed i francesi,
per quelli neri come il carbone,

Il vestito di Arlecchino



Per fare un vestito ad arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un'altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.

L'avventura dello Zero



C'era una volta
un povero Zero
tondo come un o,
tanto buono ma però
contava proprio zero e
nessuno
lo voleva in compagnia.
Una volta per caso
trovò il numero Uno
di cattivo umore perché
non riusciva a contare
fino a tre.
Vedendolo così nero
il piccolo Zero,
si fece coraggio,
sulla sua macchina
gli offerse un passaggio;
schiacciò l'acceleratore,
fiero assai dell'onore
di avere a bordo
un simile personaggio.
D'un tratto chi si vede

Gli odori dei mestieri


Il paese dei bugiardi



C'era una volta, là
dalle parti di Chissà,
il paese dei bugiardi.
In quel paese nessuno
diceva la verità,
non chiamavano col suo nome
nemmeno la cicoria:
la bugia era obbligatoria.

Quando spuntava il sole
c'era subito una pronto
a dire: "Che bel tramonto!"
Di sera, se la luna
faceva più chiaro
di un faro,
si lagnava la gente:
"Ohibò, che notte bruna,
non ci si vede niente".

Le favole al rovescio


I colori dei mestieri